Comunicato di fine anno 2023

Il 2023 volge oramai al termine ed è giunto il momento di fare un check sulle iniziative intraprese dall’Associazione in questo lungo periodo.
Come si evince dai numerosi comunicati (ben 34 dall’inizio del nuovo mandato!) diffusi attraverso i consueti canali che tutti noi oramai abbiamo imparato a conoscere, l’attività principe si è incentrata sulle cause dei buoni pasto.
Ricapitolando, sinteticamente:
È noto che Atac S.p.A., “…grande azienda, leader nel settore italiano di trasporto, la più grande in Europa…” non riconosce ai propri dipendenti i buoni pasto adducendo come giustificazione, la presenza in gran parte degli stabilimenti aziendali, della mensa che offre un pasto a prezzi agevolati.
Le aziende del TPL che esercitano nella Regione Lazio e che erogano ai propri dipendenti i buoni pasto sono il Cotral e Astral, pari a € 7,00 per presenza al giorno.
Per un periodo, seppur breve, anche i colleghi della Roma TPL li hanno ricevuti così come anche i “nostri” amministrativi per poi finire in cassaforte dove sono scaduti.
A causa di vicende politiche, economiche ed altro, le mense dapprima hanno subito una trasformazione: da luogo in cui il cibo veniva preparato e consumato al momento, a luogo in cui il cibo veniva solamente consumato perché preparato in altri luoghi (cibo pre-confezionato) e consegnato ai fruitori, per poi essere chiuse anche a causa della pandemia da Covid 19.
Sul finire dell’estate del 2022, infine, in tutta fretta, sono state riaperte con una nuova formula: laddove possibile, mense ab origine, dove non possibile, bar gastronomia.
Alla luce di tutto ciò, abbiamo ritenuto opportuno rivolgerci ad un avvocato per capire se ci fossero le basi per rivendicare la violazione di un nostro diritto: quello di veder riconosciuti i buoni pasto non solo a carattere congiunturale (per il periodo di chiusura delle mense) ma anche a carattere strutturale (come elemento fisso della retribuzione) come altre aziende di trasporto già fanno.
Oltre a ciò, abbiamo dato mandato agli avvocati di verificare la concretezza della possibilità di chiedere la rivalutazione ed adeguamento della voce in busta paga ferma ad un valore riconducibile al passaggio dalle lire all’euro, denominata Indennità mensa, pari a € 16,53.
L’incarico ha coinvolto tre professionisti, in ordine di tempo: l’Avv. Buzi, l’Avv. Ludovisi e l’Avv. Savini.
Tutti e tre i giudici incaricati di esprimersi hanno evidenziato, nelle loro sentenze, la mancanza di norme di legge ma anche di clausole contrattuali poste a tutela di quello che noi tutti abbiamo considerato un diritto, presupposto violato dal comportamento aziendale; tutti convergono nel dire che la fattispecie non è normata e né è prevista nel CCNL Autoferrotranvieri ed Internavigatori, nè nel contratto locale o di II livello come dir si voglia attualmente in essere.
Nulla di fatto, in conclusione. Al momento.
Sempre in questo anno ci siamo attivati per capire il perché delle mancate sentenze sulle cause date all’Avv. Coscarelli.
Si tratta di numerose vertenze (tra cui: riconoscimento ERS, CFL, patente E, rappresentanti di lista, ecc.) di cui in sostanza, grazie all’impegno del Presidente e di alcuni membri del direttivo, coloro più coinvolti, si è scoperto, non essere mai state portate dinanzi ad un giudice precostituito nonostante provvedessimo ad adempiere agli obblighi economici.
Scoprire questo vulnus ha imposto un cambio delle azioni e degli obiettivi del direttivo.
Messe da parte temporaneamente le nuove azioni come quella che ha ad oggetto la vertenza vs Atac per la violazione delle norme sulla corretta fruizione dei permessi ex legge 104/92, siamo stati costretti a concentrare tutte le risorse (tempo e denaro) per analizzare la veridicità di tale comportamento, la sua portata e cosa più importante, se ci fossero ancora le condizioni legali (leggi, vigenza termini di prescrizione) per recuperare o riaccendere qualche vertenza.
Ci siamo rivolti a due professionisti, l’Avv. Savini e l’Avv. Sticca i quali, dopo approfondite verifiche, più o meno contemporaneamente hanno confermato i nostri sospetti: nonostante le sue seppur scarse dichiarazioni inerenti a date di udienze, la Coscarelli non ha mai avviato una delle cause a lei demandate quando invece a noi del direttivo chiedeva di pazientare ora perché il giudice non si era sentito bene, ora perché con la pandemia tutto la macchina giudiziaria aveva rallentato finanche a fermarsi, ed altro.
Giustificazioni mai supportate da prove documentali e frutto della sua fantasia!
Presa contezza di ciò, abbiamo chiesto agli avvocati di procedere nei confronti della stessa in via giudiziale allo scopo di tutelare gli interessi dell’Associazione lesi da un si fatto comportamento negligente e a breve partiremo con un esposto indirizzato all’Ordine degli Avvocati.
Per quanto attiene alle cause pregresse al momento siamo in attesa di ascoltare il parere del pool di professionisti a cui ci siamo rivolti in merito all’esistenza o meno delle condizioni per riaccenderle superando i termini di prescrizione.
In parallelo a tutto questo non va dimenticata l’assistenza che i legali hanno offerto e continuano ad offrire ai nostri soci coinvolti in provvedimenti disciplinari, numerosi in verità.
Sotto questo aspetto possiamo dire senza paura di esser smentiti che siamo riusciti a far emergere il corretto comportamento dei soci colpiti.
Ma non ci siamo occupati soltanto di azioni legali!
Grazie alla pazienza e all’impegno del socio Antonini abbiamo coinvolto molti di noi in alcuni gite perché lo scopo dell’Associazione non è quello esclusivamente della tutela legale.
Ad esempio siamo andati alle Terme di Diocleziano, all’isola Tiberina e al Circo Massimo ed infine, al Pantheon e Fontana di Trevi.
Uscite culturali ma anche momenti di distensione a cui abbiamo partecipato ben volentieri e alle quali, faranno seguito altre situazioni simili nel prossimo anno.
In ultimo ma solo cronologicamente, si è svolta il 06 dicembre la tanto attesa cena di Natale alla quale un gran numero di noi, all’incirca 80, hanno voluto partecipare. È stato un momento di incontro sostenuto da un buon cibo in un contesto molto conviviale.
Ci siamo reincontrati in “carne ed ossa”, finalmente!
Per quanto riguarda le azioni future ci stiamo indirizzando verso:
A) Raccolta firme. A breve partirà dalla rimessa di Tor Pagnotta, una raccolta firme per chiedere a tutte le OO.SS. lo svolgimento di una assemblea dei lavoratori dove discutere sulle numerose problematiche che ci coinvolgono quotidianamente (assegnazione turni a nastro e turni a bussolotto a chi non è iscritto ai relativi quadri, mancanza fruizione ferie, assenza esposizione quadri turno, mancanza riduzione punta massima turni da 6,40 min a 6,20 e tante, tante altre cose) nonché sul futuro aziendale (leggi: piano industriale, rinnovo del CCNL, ecc.);
B) avviare, in verità è già partita in alcune rimesse, una diffusione capillare del modello 48 pre-compilato per denunciare la violazione che l’azienda continua a perpetrare in merito alle norme che disciplinano i permessi ex legge 104/92 per quanto attiene alle categorie dei soggetti tutelati ai sensi dell’art. 33 della medesima
legge e per il mancato computo in caso di fruizione di detti permessi, dei giorni di effettiva presenza al lavoro in riferimento all’erogazione delle voci retributive ERA 1, ERA 2, Maggiorazione ERA.
C) avviare una azione legale vs l’azienda per violazione delle norme ex legge 104/92.
Questo è quanto, per ora ovviamente perché ci aspetta prossimamente:
Il rinnovo del CCNL in scadenza il 31 dicembre 2023. Dobbiamo aspettarci di tutto da coloro che sono “al tavolo delle trattative” perché facendosi reciproche concessioni, manterranno il proprio status quo a danno come si è sempre verificato, di chi porta avanti la baracca, veramente, gli autisti! Sono state diffuse sia dalle associazioni sindacali, sia dalle associazioni datoriali, le proposte poste alla base delle contrattazioni. Se avete tempo, leggetele e vi renderete conto di cosa ci aspetta. La relativa documentazione si può richiedere ai membri del direttivo o ai Rappresentanti di impianto;
Il piano industriale di cui tanto si parla ma che nessuno ha visto (i sindacati questo continuano a dire). Si tratta di un documento che illustra in termini qualitativi e quantitativi le intenzioni del management aziendale relative alle strategie, azioni, indirizzi che saranno realizzati per il raggiungimento degli obiettivi strategici
prefissati. Il c.d. business plan potrebbe contenere lo volontà di avviare nuove assunzioni, licenziamenti, dismissioni, ma anche nuove concessioni (forse) e nuove restrizioni (sicuramente). È essenziale per capire il futuro che ci aspetta;
La sentenza del TAR per ciò che attiene all’ affidamento in house del servizio pubblico locale per il periodo 2024-27. Come da informazioni giornalistiche, sia la Giunta capitolina sia le Commissione Mobilità del Comune di Roma hanno espresso parere favorevole a che Atac continui a gestire il trasporto pubblico locale senza andare a gara ma a questa volontà si è opposto il Garante per la concorrenza perché la decisione è stata
presa, dice, in violazione delle norme sulla concorrenza. Dobbiamo attendere la sentenza senza dimenticare che la volontà politica che “serpeggia” preme per una privatizzazione in toto di Atac;
Il nuovo contratto di servizio tra l’azienda e il socio unico, la stipula del quale è subordinata comunque condizionata, dalla decisione del Tribunale amministrativo regionale. Da questo documento emergeranno tutti i limiti, obblighi, impegni che l’Atac dovrà assolvere nei confronti del Comune di Roma.
Infine, le sempre più incerte elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie. Più volte annunciate e sempre più volte rimandate, serviranno per assegnare i posti privilegiati ai soliti volti noti.
Un inciso:
Per ciò che attiene al rinnovo del CCNL, è stato da poco divulgato un comunicato congiunto ad opera delle OO.SS. nel quale si evidenzia l’avvio delle trattative, il programma di incontri che si svolgeranno “a cavallo” di gennaio e febbraio 2024 e l’intenzione di rivedere sia la parte normativa che soggiace al nostro contratto
sia il quantum salariale.
Rivedere la parte normativa al di là del “sindacalese” usato vuol dire tutto e il contrario di tutto (ricordiamo ancora la richiesta di revisione del Regio decreto n. 148 del 8 gennaio 1931 avanzata da un esponente del PD contro la quale abbiamo protestato tutti uniti arrivando finanche sotto al Parlamento!).
Agire per richiedere un adeguamento del salario è una iniziativa lodevole e sacrosanta visto che oggigiorno aumenta tutto tranne la nostra retribuzione, ma non dimentichiamoci degli spiccioli che ci hanno dato all’ultimo rinnovo (€100,00 in tre trance con un una tantum di €500! Una miseria!).
Dobbiamo vigilare affinché non peggiori ulteriormente la qualità lavorativa a fronte dell’erogazione di un benefit, qualsiasi esso sia, che potremmo pagare molto caro!
Dobbiamo prestare attenzione anche alla possibilità che dietro un calendario di incontri così diluito nel tempo si celi la volontà implicita di protrarre la discussione fino alle porte dell’anno giubiliare così da avere un motivo ostativo alla conclusione dei lavori di rinnovo per ritrovarci poi, a lavorare con un contratto
scaduto come è capitato più volte in passato!
Ci aspetta un anno molto impegnativo ma noi saremo lì pronti a dar battaglia.
Auguri di buone feste
Un saluto

Direttivo e Presidente

Roma 30/12/2023

coordinamento autonomo tutela autoferrotranvieri Sede legale: Via Indipendenza,1 00072 Ariccia (RM)
C.F. 97704040589 info@associazionecata.it, asscata@pec.it, associazionecata.it@gmail.com